La tecnologia e la relazione educativa
Oggi è senz’altro importante e necessario per chiunque approfondire la conoscenza e l’utilizzo delle tecnologie, ma per chi fa fatica a scuola è addirittura un obbligo. È indispensabile altresì per chi ha difficoltà di apprendimento, per i DSA (in particolare per dislessia, disgrafia, discalculia e deficit di attenzione).
Difficoltà di apprendimento e trasformazione della scuola
Siamo in un periodo di trasformazione della scuola in cui agli insegnanti è richiesto di acquisire competenze digitali e ai ragazzi piacerebbe utilizzare di più e con regolarità la tecnologia. Il contesto sta rapidamente cambiando.
Qualche tempo fa, ma ancora adesso purtroppo in alcune classi, i ragazzi che avevano bisogno di un computer si vergognavano a doverlo utilizzare. Oggi invece è chiaro che la direzione da prendere è quella di avvalersi sempre di più in classe di strumenti digitali e quindi i ragazzi che ne hanno bisogno non solo sono avvantaggiati rispetto agli altri, ma possono addirittura diventare una preziosa risorsa per il gruppo. Secondo la direttiva nazionale, l’utilizzo dei cellulari per attività didattiche in aula va incoraggiato. Stanno aumentando le piattaforme online con applicativi per lezioni e verifiche interattive con filmati, commenti statistiche e quiz.
Tutto ciò permette di sviluppare verifiche informali, prove in itinere e formative nonché verifiche finali in modo molto semplice e adatto ai tempi in cui vivono i ragazzi. Questo approccio è particolarmente adatto per qualsiasi tipo di difficoltà di apprendimento, per i DSA (in particolare per dislessia, disgrafia, discalculia e deficit di attenzione).
Nuove tecnologie: famiglie e scuola per DSA e ragazzi con difficoltà di apprendimento. La relazione è fondamentale?
Ma questo cambiamento tecnologico va accompagnato attraverso la formazione degli insegnanti, dei ragazzi e delle famiglie. Una formazione non solo tecnologica, ma anche di relazione educativa.
Questo è il lavoro che sviluppiamo nel nostro centro e presso le scuole che richiedono formazione.
L’insegnante che vive con difficoltà la tecnologia non si sente per nulla preparato in confronto ad adolescenti che crescono in un mondo multimediale, che si scambiano continuamente messaggi e che scaricano ed utilizzano App per ogni cosa. Questo è un problema generazionale e relazionale che si può superare attraverso la formazione alla tecnologia, ma anche attraverso l’ideazione di percorsi didattici che mettano a frutto e uniscano le competenze tecnologiche dei ragazzi con l’esperienza didattica ed educativa degli insegnanti. Infatti, se l’insegnante delega la gestione della tecnologia di classe ai ragazzi, può al contempo mantenere l‘autorevolezza con un atteggiamento critico ma anche curioso. Così facendo, nell’interscambio degli apprendimenti il gruppo classe cresce, i ragazzi acquisiscono senso critico e si sviluppa anche l’autostima degli insegnanti alla propria informatizzazione.
I ragazzi hanno bisogno di acquisire competenze, prendere appunti, sviluppare nuovi metodi di studio, fissare conoscenze, sviluppare autocontrollo e capacità critica. Devono e possono essere capaci di riconoscere i propri punti di forza, di diventare avvocati di se stessi nel promuovere un’identità di competenza là dove invece spesso si vedono e sono visti come poco capaci. A volte l’insuccesso scolastico abbassa l’autostima anche in campi dove si potrebbe coltivare un talento personale che a scuola non è possibile valutare.
Inoltre, quando la scuola è chiamata a fare un salto di qualità, introducendo l’informatica nella didattica quotidiana, i ragazzi che ne hanno davvero bisogno si trovano ad avere un ruolo da pionieri: ricorrendo a un approccio multimediale per migliorare il loro apprendimento, contribuiscono a diffondere una «cultura tecnologica». In questo campo si ritrovano così, finalmente, nelle prime posizioni, invece che in ultima fila.
Famiglie di ragazzi con difficoltà di apprendimento, DSA o BES. Cosa necessitano?
Anche per i genitori è indispensabile affiancare alla necessaria formazione alle tecnologie una formazione all’educazione, all’autocontrollo, alla gestione delle tecnologie come vera opportunità e non solo in un’ottica compensativa, come se fosse solo un’etichetta di difficoltà. Se formati in tal senso, permetteranno ai figli di sviluppare interessi attraverso ricerche, visioni di filmati, corsi e luoghi di formazione in rete che li aiuteranno a scoprire i loro talenti e in seguito migliori opportunità di lavoro.
Alessandra Doneda
(Counselor- docente di counselling)