Giornata ricca di emozioni nel ricordare Gianfranco Cecchin: tutti gli interventi hanno aperto nuove possibilità e fatto riflettere. Da quello di Wade e Routledge sulla violenza agli ultimi studi sul cervello.Telfner ha paragonato Cecchin nella terapia ad un bopper, cioè a un tipo di musica jazz: musica che si improvvisa, ma di cui si hanno le basi. Fruggeri ci ha parlato del metodo dell’irriverenza che Cecchin utilizzava come sistema di osservazione e di intervento. L’irriverenza è irrinunciabile nella conoscenza: come rigore e immaginazione perdono senso l’uno senza l’altro.
Vedere poi i filmati dei suoi interventi ha lasciato l’aula in un silenzio generativo di pensieri e possibilità ancora non esplorate…..questo e molto altro è stata la giornata dedicata al pensiero di Gianfranco Cecchin.